mercoledì 7 settembre 2011

SINGLE.....FORSE E' MEGLIO.



Dove il "forse" non sta a significare che non va bene. Ovviamente avere una persona accanto che mi ami, mi rispetti, mi renda felice e serena, è un desiderio che vorrei vedere realizzato, ma ( il fatidico MA!) a 34 anni questo desiderio è come quello di vincere al superenalotto, ho una possibilità su (quanto?!) 600 milioni di realizzarlo.
Certo 34 anni non sono la fine della vita, ma di certo sono la fine della spensieratezza e dell'incoscienza che si hanno quando da piccola sei single e le occasioni non le lasci passare, ma ci provi, ci si butta a capofitto senza pensarci troppo. Oggi invece non è così, ci vado molto più cauta, diffidente e spesso lascio stare. E il motivo è che non so quanto sono disposta a rischiare, (di nuovo), mi piacerebbe trovare qualcuno per cui valesse la pena farlo, ma poi mi guardo intorno e quel qualcuno non c'è.
Non cerco l'uomo perfetto, ne il principe azzurro.... ma un normalissimo uomo che sia degno di questo nome!
Quindi fuori da questa descrizione, ci sono quelli che si depilano, si fanno le sopracciglia, che usano creme, cremine e cremette, che passano il loro tempo tra palestre e centri estetici. E visto i tempi, ben poco rimane.
Non ho gusti particolari, o ricercati, ma nella mia semplicità misà che so troppo complicata.
Non sono mai stata una persona che va dietro al "bello", neanche da piccola, ricordo che durante la mia adolescenza le mie coetanee impazzivano per i Take That, Tom  Cruise e qualche belloccio di turno. A me non facevano ne caldo ne freddo, anzi andavo più sui "vecchietti" tipo Kevin Costner, Richard Gere, Patrick Swayze... Vedevo "I ragazzi del muretto" ed io adoravo MItzi (Alberto Rossi....). Insomma il bello piaceva pure a me ma a modo mio. Stesso discorso per i ragazzi, difficilmente mi piaceva il bello di turno e oggi come ieri i gusti non sono cambiati, mi piacciono le persone che stanno lontano dal casino, dalla folla, i solitari.
A detta di un mio amico, sono io che non lo voglio un uomo... e siccome non è proprio il primo venuto, ma una persona che ha un buon cervello e che non parla molto ma quando lo fa, va dritto al centro della questione, mi inizia a venire qualche dubbio: sono davvero io che chiudo ogni possibilità quando si tratta di uomini?
Se ci penso bene, in un certo senso potrebbe essere... non esco più molto, se lo faccio non sono lì "a caccia", e ho notato che se qualche povero cristo si prova solo ad azzardare un approccio, lo fulmino. (Ma qui ci sarebbe anche da analizzare chi li fa questi approcci, ma questa è un'altra storia...).

Quello che vorrei è un maschietto che ami leggere, così da discutere delle nostre letture, qualcuno con cui partire senza organizzare e pianificare il viaggio, con cui passeggiare, fotografare, ridere. Qualcuno con cui vivere, star serena, che ascolti noi e non gli altri, che abbia i suoi gusti da unire ai miei, che non abbia bisogno di bere per divertirsi, qualcuno che non abbia paura di dire a me che qualcosa non va bene, e sottolineo a me, invece di parlarne con tutti tranne che con me. Qualcuno per cui il sesso è una cosa con cui divertirsi, di cui godere, non un surrogato per risolverei problemi.
Esistono uomini così? Ho qualche dubbio al riguardo... quei pochi che conosco (e si contano su una mano, con gran avanzo di dita...) sono ovviamente già occupati. 

So di pretendere troppo, e come diceva sempre il mio papà, "chi troppo vuole nulla stringe.... 

(to be continued).....




martedì 6 settembre 2011

LEGGERE, I LOVE.....

Leggere un libro è come far l’amore,
è un momento di intimità tra due persone sole
in una stanza tranquilla.
E così come nell’amore più ti dai da fare, più ottieni.
Perché il lettore è attivo, se legge di un tramonto,
ecco che irrompono i tramonti che ha visto.
Se legge di un amore non ricambiato, ci mette i suoi ricordi di amori infelici.
Quando scrivo penso al lettore come ad un partner…
(amos oz)


Mi ritrovo completamente in ogni parola di questa frase detta da Oz in un 'intervista di qualche mese fa, adoro leggere e adoro l'intimità che si crea in quel momento. Immergersi nelle pagine di un libro, diventare una sola cosa con personaggi e storia, lasciando tutto il resto fuori, è qualcosa di non posso fare a meno. 
Leggo da sempre, da quando verso gli 8 o 9 anni, mia nonna mi costringeva al sonnellino pomeridiano per farsi il suo. A me non piaceva e così per passare quell'oretta iniziai a leggere tutto quello che trovavo in casa, a quei tempi Harmony e i libri di antologia di mia zia, ricordo che il primo libro importante fu "Canne al vento" della Deledda. Da quel momento leggere mi piacque sempre di più, e nei pomeriggi in cui non potevo scendere a giocare con gli altri bimbi, leggevo tutto quello che trovavo in casa mia e in quella dei nonni. 
Crescendo ho scoperto la biblioteca, di cui divenni assidua frequentatrice leggendo vari generi, innamorandomi dei gialli e dei lori derivati... se fossi stata così assidua anche con i libri di scuola oggi sarei stralaureata!!!!
Oggi in casa i libri sono ovunque, in ogni stanza e in ogni spazio libero. sparsi per la mia camera, nel bagno, ne ho sempre uno nella borsa da leggere nei momenti in cui c'è da aspettare.... ad ogni nuovo acquisto mia madre minaccia di cacciarmi fuori per fare più spazio. Ma non saprei vivere senza libri intorno a me.
Leggere è diventata una piacevole abitudine, che mi fa stare bene, mi aiuta nei momenti "no",  mi rilassa e un libro è una piacevole compagnia che è preferibile a serate passate con persone piene di se.